Sono ormai passati 17 anni da quando nel 1992 fui nominato responsabile dell’Oasi blu di Monte Orlando del WWF, Gaeta (LT). In quel periodo il mio interesse per la Natura era legato al concetto che la salvaguardia dell’ambiente doveva integrarsi con uno sviluppo economico dell’area. L’idea fu quella di istituire nell’area marina protetta, zone a tutela integrale e zone, dove sempre nel rispetto dell’ambiente, si potesse usufruire della visione dei meravigliosi fondali, dietro il versamento di un piccolo contributo economico, il cui ricavato era utilizzato per la gestione dell’area stessa. Ricordo ancora le immersioni con l’amico Gennaro alla scoperta dei fondali che ad ogni uscita mi portavano a conoscere i più intimi segreti nascosti in fondo al mare. E’ qui che ho incontrato per la prima volta il cavalluccio marino, la pinna nobilis, il pesce luna ed i numerosi organismi marini che popolano ancora la “mia” Oasi Blu, successivamente diventata area marina protetta del Parco Regionale Urbano di Monte Orlando. Rimanendo sempre fedele alla mia idea che la Natura possa essere tutelata con lo sviluppo socio-economico delle popolazioni interessate sono, oggi, impegnato a far comprendere la necessità di realizzare PARCHI AGRICOLI, con l’intento di salvaguardare l’ambiente non ancora compromesso e di restituire valore all’agricoltura locale ed ai suoi prodotti. La presenza di un’agricoltura sana e forte costituisce infatti, più dei vincoli normativi, la migliore difesa e valorizzazione di un territorio. Gli obiettivi principali del parco agricolo sono quelli di: 1) tutelare e valorizzare la qualità del territorio e del suo patrimonio ecologico (ecosistemi tipici) contribuendo alla qualità della vita (benessere, salute e cultura), salvaguardando e valorizzando il paesaggio; 2) sviluppare le attività agro-zootecniche attraverso anche il recupero dei prodotti di qualità; 3) promuovere a livello turistico l’immagine del parco, coniugandolo con l’offerta turistica di centri urbani adiacenti importanti (monumenti, offerta fieristica, etc.); 4) potenziare l’educazione, l’informazione e la comunicazione in materia di paesaggio, ambiente, agricoltura e zootecnia, per far crescere la consapevolezza della loro importanza e radicare il principio della responsabilità rispetto a quello del divieto (musei ed aree attrezzate a tema); 5) organizzare attività con le scuole e corsi con i cittadini sul compostaggio dei rifiuti, la sensibilizzazione sulla raccolta differenziata e la conoscenze di energie rinnovabili, corsi su orticoltura e zootecnia, sul mantenimento di un ambiente pulito anche in collaborazione con le, organizzazioni agricole, associazioni ambientaliste, etc; 6) favorire il recupero ambientale con la bonifica delle aree degradate; 7) assicurare l’integrazione del parco agricolo con le altre zone di tutela ambientale contigue.
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