Una risorsa da utilizzare non più per diletto ma per creare
una vera e propria fonte di economia. Un’idea partorita dalla mente del
presidente dell’associazione cercatori di funghi e tartufi “Boletus”,
l’imprenditore Guido Calenda che ha chiamato a raccolta nell’incantevole
scenario di Padula il professore Vincenzo Peretti del dipartimento di Medicina
Veterinaria e Produzioni Animali della Federico II, esperto di biodiversità,
certificazione e regolamenti comunitari e il dottor Corrado Martinangelo
consulente del ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali per
dare il via al percorso di valorizzazione della filiera con l’obiettivo di
tutelare e commercializzare i prodotti made in Campania.
Numerosi gli argomenti sul tappeto. “Cercatori di funghi e tartufi non più
soltanto per diletto - spiega Guido Calenda - ma veri e propri imprenditori in
grado di fare impresa e portare a reddito uno dei tesori offerti dalla
generosità della Regione Campania. Inoltre, sul fronte ambientale, ogni socio
raccogliendo i diversi rifiuti dall’ambiente visitato contribuisce alla
salvaguardia dello stesso. Prelevando plastica abbandonata si rimedia alle
malefatte di chi non ha l’intelligenza necessaria a comprendere del danno
arrecato dalla sua azione scellerata”.
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Martinangelo, Calenda, Peretti |
Impresa ma anche salvaguardia del verde pubblico: “I
ricercatori - spiega il professore Vincenzo Peretti - sono autentiche
sentinelle. All’associazione ed ai suoi membri, si dovrebbe rilasciare il
patentino di guardia ambientale. Durante ogni escursione possono segnalare vari problemi che riguardano proprio
la vita del bosco alle autorità competenti”.
Della stessa idea anche Corrado Martinangelo: “La
salvaguardia ambientale e la rete di impresa per fare crescere l’interesse
intorno alle attività dell’associazione “Boletus”. Al termine della giornata di
Padula è chiara l’esigenza che ci si deve impegnare tutti per creare una rete
di imprese per fare diventare il fungo ed il tartufo una ricchezza economica e
sociale”. Un lavoro da cominciare subito: “Apriremo - conclude Martinangelo -
un confronto tecnico e operativo per la sperimentazione di quanto spiegato.
Partiremo proprio da Padula, c’è il sindaco Paolo Imparato, molto attivo, che
ci ha dato la disponibilità di stipulare il protocollo all’interno della
splendida Certosa. C’è possibilità di collaborare tutti insieme con Guido
Calenda, con il professore Peretti per raggiungere il risultato. Dobbiamo
sfruttare tutte le risorse che la natura ci ha dato per creare lavoro”.
Funghi
e tartufi da legare in maniera indissolubile al territorio: “Occorre realizzare
una filiera certificata e garantita da un bollino di tutela - conclude il
professore Vincenzo Peretti -, magari coinvolgendo un ente di certificazione.
Creare così nuove opportunità di lavoro con un consorzio o una rete di imprese.
Senza trascurare la valorizzazione dei funghi attraverso corsi di
approfondimento anche nelle scuole, in modo da garantire ai più giovani come
riconoscere i buoni e ad evitare i tossici o addirittura mortali. Le idee non
mancano è ora di passare all’azione”.
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