Gli Etruschi scelsero la Campania felix per impiantare i loro allevamenti di cavalli, a ridosso degli insediamenti greci della costa flegrea, nell’area capuana, dove successivamente i Romani allevarono i migliori esemplari per la corte imperiale. L’avvento della Repubblica marinara di Amalfi consentì importazioni di cavalli turchi che insieme ai cavalli campani furono la base per la nascita del cavallo neapolitano, apprezzato prima come popolazione indigena e poi come razza.
Giovan Battista Caracciolo, nobile cavaliere napoletano, non si risparmiò in elogi per questi cavalli che mostravano la loro grandezza al passo, al galoppo, in viaggio, in battaglia e nel salto: “… sono di buona taglia e di superba bellezza. Con la loro obbedienza incredibile seguono la musica e si mettono quasi a danzare spontaneamente …”.
Nel XV secolo, l’Ercolani scrive: “I cavalli neapolitani godevano la più alta fama come cavalli da guerra”; nel trattato del D’Alessandro “Pietra paragone” (inizio ‘700) si considera il Napoletano come miglioratore di altre razze.
Purtroppo i primi anni del ‘900 segnano l’inizio della decadenza di questa razza come viene riportato dal Mascheroni (1903) e dal Fogliata (1908). Nel 2000 grazie alla passione e tenacia di Giuseppe Maresca, Presidente dell'Accademia di Arte Equestre Napoletana "Federico Grisone" ed attraverso lo studio di libri, documenti e stampe d'epoca, si procede alla ricostruzione morfologica con incroci mirati di fenotipi autoctoni che possedevano i caratteri della razza.
Nel 2004 è istituito il Registro Anagrafico e nel 2009 la popolazione ha raggiunto i 50 esemplari.
CARATTERI MORFOLOGICI: mantello baio, sauro bruciato, grigio sorcino e morello; testa altera, quadrata, con fronte ampia ed occhi grandi, un profilo diritto convesso nel tratto nasale ed accentuato nell’appiattimento delle narici, le orecchie sono piccole e mobili; collo muscoloso e lungo, elegantemente arcuato, con criniera folta e lunga; spalla muscolosa, ben inclinata, lunga e ben attaccata al tronco; garrese grosso, elevato, incluso nell’ampia base del collo, a 42 mesi l’altezza minima è di 1,50 m.; groppa raccolta, larga ed arrotondata; petto ampio con torace profondo; arti proporzionati e muscolosi.
ATTITUDINI: la conformazione morfologica predispone il cavallo al tiro medio leggero ed alla sella, in particolare alla disciplina del dressage e dell’alta scuola.
Giovan Battista Caracciolo, nobile cavaliere napoletano, non si risparmiò in elogi per questi cavalli che mostravano la loro grandezza al passo, al galoppo, in viaggio, in battaglia e nel salto: “… sono di buona taglia e di superba bellezza. Con la loro obbedienza incredibile seguono la musica e si mettono quasi a danzare spontaneamente …”.
Nel XV secolo, l’Ercolani scrive: “I cavalli neapolitani godevano la più alta fama come cavalli da guerra”; nel trattato del D’Alessandro “Pietra paragone” (inizio ‘700) si considera il Napoletano come miglioratore di altre razze.
Purtroppo i primi anni del ‘900 segnano l’inizio della decadenza di questa razza come viene riportato dal Mascheroni (1903) e dal Fogliata (1908). Nel 2000 grazie alla passione e tenacia di Giuseppe Maresca, Presidente dell'Accademia di Arte Equestre Napoletana "Federico Grisone" ed attraverso lo studio di libri, documenti e stampe d'epoca, si procede alla ricostruzione morfologica con incroci mirati di fenotipi autoctoni che possedevano i caratteri della razza.
Nel 2004 è istituito il Registro Anagrafico e nel 2009 la popolazione ha raggiunto i 50 esemplari.
CARATTERI MORFOLOGICI: mantello baio, sauro bruciato, grigio sorcino e morello; testa altera, quadrata, con fronte ampia ed occhi grandi, un profilo diritto convesso nel tratto nasale ed accentuato nell’appiattimento delle narici, le orecchie sono piccole e mobili; collo muscoloso e lungo, elegantemente arcuato, con criniera folta e lunga; spalla muscolosa, ben inclinata, lunga e ben attaccata al tronco; garrese grosso, elevato, incluso nell’ampia base del collo, a 42 mesi l’altezza minima è di 1,50 m.; groppa raccolta, larga ed arrotondata; petto ampio con torace profondo; arti proporzionati e muscolosi.
ATTITUDINI: la conformazione morfologica predispone il cavallo al tiro medio leggero ed alla sella, in particolare alla disciplina del dressage e dell’alta scuola.
Wow Prof! Bel cavallo davvero
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