di Giovanni Lavornia
Il Bollino di Tutela |
Un prodotto "Reale" non solo per il suo toponimo legato alla
scoperta da parte del Sovrano, ma soprattutto in virtù del suo impareggiabile
gusto e del suo inimitabile sapore che lo pongono indiscutibilmente fra le
eccellenze agroalimentari della "olim Terra Felix". Proprio dai
comuni dell’Alto Casertano, tra cui Dragoni, Alvignano, Ruviano, Caiazzo,
Castel di Sasso, Pontelatone, Piana di Monte Verna, Baia e Latina,
Pietramelara, Pietravairano, Alife e Gioia Sannitica, arriva la migliore
produzione di latte vaccino controllato e selezionato, dalla cui artigianale ed
antica trasformazione è possibile gustare il "Caciocavallo del Re",
indubbiamente riservato ai palati più raffinati ma capace di far innamorare
anche chi non ha mai amato i formaggi.
Un progetto, voluto fortemente dall’associazione Patto per l'Alto Casertano (www.ppac.it), in collaborazione con il professor Vincenzo Peretti del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, che vuole lanciare questo prodotto di nicchia che racchiude in sé Storia, Qualità e Tradizioni. Si racconta che il Re Ferdinando I di Borbone, detto anche Re Lazzarone e Re Nasone, durante una sua visita nel medio Volturno abbia assaggiato un caciocavallo e pare ne abbia commissionati più di mille chiedendo che fosse messa nella testa dello stesso un'oliva caiazzana. Da qui il nome di "Caciocavallo del Re" che si distingue dagli altri dal sapore unico ed inconfondibile e dall’oliva schiacciata caiazzana nella testa. Questo prodotto è indubbiamente entrato di diritto nella nouvelle cuisine, tanto da vivere una seconda giovinezza, ed è la proposta dell’Alto Casertano da gustare nelle diverse fasi di riposo: fresco, affumicato, stagionato medio (6 mesi) e stagionato lungo (12 mesi ed oltre); fresco dopo appena 7 giorni dalla produzione accompagnato da vino Pallagrello bianco o stagionato, accompagnato da miele di castagno e vino rosso Pallagrello o Casavecchia.
Il "Caciocavallo del Re" è candidato ad essere il
prodotto di riferimento di un territorio incontaminato, quale l'Alto Casertano,
la cui vocazione è agricola e nel cui territorio si ha ancora rispetto della
terra e dei prodotti che la stessa offre; le emozioni, le sensazioni, le
tradizioni nella produzione, nella conservazione e nella condivisione di un
prodotto eccellente danno un valore maggiore al "Caciocavallo del Re"
in totale sinergia con l’ecosistema e con l’ambiente. L’unico capace di far
sognare chi lo mangia; bisogna assaporarlo nei luoghi giusti, in famiglia, in
campagna, magari nei comuni di origine, nei numerosi agriturismi esistenti nell'Alto
Casertano che offrono prodotti genuini e controllati.
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