Storie
e tradizioni che si intrecciano e si ritrovano intorno ad una tavola imbandita.
I prodotti che hanno
scritto la storia del regno di Napoli tornano a casa. E lo fanno celebrando con
una pizza uno dei quartieri che meglio di tanti altri fotografa la città di
ieri e di oggi. Dal forno degli Oliva, la pizzeria incastonata a via Arena alla
Sanità, nasce la “Borgo dei Vergini”. Al momento di sfornare la prima nata
della nuova serie non potevano mancare quanti si sono adoperati per la sua
nascita. Il direttore del consorzio del Provolone del Monaco DOP lo stimato
professor Vincenzo Peretti, il giornalista Roberto Esse ed il presidente
dell’associazione della tutela e valorizzazione della gallina napoletana Rino
Dazzo.
Una
prelibatezza per celebrare l’arrivo in città di re Carlo. Il sovrano intorno al
1738 attraversò il quartiere per recarsi a Capodimonte. Una volta lì impartì
l’ordine di costruire un “casino di caccia” che diventò la Reggia, dopo cento
anni e più di lavori. Fortunatamente ci vogliono invece solo pochi minuti per
ordinare la “Borgo dei Vergini” ed assaporarne aromi e profumi. La pizzeria del
quartiere “Concettina ai Tre Santi” è ormai un vero e proprio ritrovo di
storici e buongustai, oltre che essere un punto di riferimento anche per
numerosi artisti della città. Un tempo erano i “Caffè letterari” ad essere il
covo di intellettuali e ben pensanti, i tempi cambiano e non è raro trovare
professionisti e professori che discutono dei massimi sistemi intorno ad una gustosa
pizza. Pretende di entrare nel menù per raccontare storia e per deliziare
palati la “Borgo dei Vergini”. Un trionfo di formaggi e di verdure che in tutta
la loro semplicità raccontano il cibo ai tempi di re Carlo.
Le
prime notizie della pizza le troviamo intorno al 1715 e raccontano di quanto
fosse importante nell’alimentazione dei napoletani. Non era ancora una DOP ma
già c’era in quei tempi il “Provolone del Monaco” che insieme al “Caciocavallo
del Re” costituiscono la colonna vertebrale di questa eccezionale pizza
realizzata dalla famiglia di Ciro Oliva. Erano già quasi cinquanta anni che i
casari della Penisola Sorrentina e dei Monti Lattari arrivavano nel mercato dei
Vergini a vendere i loro Provoloni. Arrivavano rigorosamente avvolti nelle loro
mantelle. Simili al saio dei monaci.
Del
resto proseguendo nel quartiere fra le mille bellezze dell’era barocca si
arriva proprio alla chiesa de O’Munacone. Richiama all’era di Re Carlo anche il
letto di scarole che accompagna i due formaggi. Un connubio esaltato
dall’ottimo olio extravergine che da Concettina ai Tre Santi non manca mai.
Tutti ingredienti adagiati su di un impasto leggerissimo, che da solo merita il
dieci e lode. Ottimo anche l’abbinamento con Spuma 66, la spumeggiante
bollicina di casa Cantine Mediterranee. Delicati equilibri di gusto che rendono
indimenticabile il passaggio da Concettina ai Tre Santi.
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