domenica 7 febbraio 2010

Verso la politica delle 3 A: Ambiente, Agricoltura ed Alimentazione

Il paesaggio agrario è “quell’attività che l’uomo, nel corso ed ai fini delle sue attività produttive agricole, coscientemente e sistematicamente imprime al paesaggio naturale”. (Emilio Sereni, Storia del paesaggio agrario italiano, 1961).

Le aree di ruralità moderna sono oggi quelle aree in cui le risorse provenienti dall’ambiente urbano si combinano con le risorse locali dando vita ad un territorio in cui l’attività economica e l’organizzazione sociale si articolano secondo nuove regole. Il carattere dominante delle aree rurali deve essere infatti la diversificazione dell’uso delle risorse. E’ necessario, pertanto, avviare un processo di sviluppo eco-sostenibile con la nascita di Cooperative, Consorzi e/o forme di associazionismo imprenditoriale, dove la forte ruralità del territorio, la presenza di numerosi prodotti tipici da valorizzare, la presenza di animali autoctoni devono rappresentare i punti di forza per la riqualificazione del territorio.

PUNTI PROGRAMMATICI PER LA RIQUALIFICAZIONE

1) Legge Regionale sulla Biodiversità

La legge dovrebbe prevedere la realizzazione di un “Repertorio regionale”, nell’ambito del quale, con il parere favorevole di una Commissione scientifica, vengano catalogate tutte le risorse genetiche tutelate. Il Repertorio può comprendere sia le varietà originarie della Regione, sia quelle che, pur avendo una diversa provenienza, sono state introdotte da lungo tempo e si sono integrate della realtà agrozootecnica regionale. Tutte le razze e varietà catalogate nel repertorio dovranno essere poi concretamente tutelate grazie a vere e proprie “Banche del germoplasma”. Si tratterà di strutture già esistenti (ad esempio laboratori di Centri di ricerca o Istituti universitari) in cui si provvederà per conto della Regione alla conservazione “ex situ” cioè fuori dal campo delle specie a rischio di erosione genetica. La conservazione “in situ”, ovvero nelle normali condizioni di coltivazione o di allevamento, dovrà essere invece affidata alla nuova figura degli “agricoltori o allevatori custodi”. Ad essi la Regione, tramite una convenzione, affiderà il compito di coltivare o allevare, nel rispetto di rigorose regole, determinate piante o animali, per un certo periodo di anni. A questo scopo è prevista l’istituzione di un vero e proprio “albo regionale” degli agricoltori custodi.

2) Realizzazione di Parchi Agricoli

Il parco agricolo è un territorio protetto da una serie di norme precise, con lo scopo di: a) tutelare e valorizzare la qualità del territorio e del suo patrimonio ecologico (ecosistemi tipici) contribuendo alla qualità della vita (benessere, salute e cultura), salvaguardando e valorizzando il paesaggio; b) sviluppare le attività agro-zootecniche attraverso anche il recupero dei prodotti di qualità; c) promuovere a livello turistico l’immagine del parco, coniugandolo con l’offerta turistica di centri urbani adiacenti importanti (monumenti, offerta fieristica,etc.); d) potenziare l’educazione, l’informazione e la comunicazione in materia di paesaggio, ambiente, agricoltura e zootecnia, per far crescere la consapevolezza della loro importanza e radicare il principio della responsabilità rispetto a quello del divieto (musei ed aree attrezzate a tema); e) favorire il recupero ambientale con la bonifica delle aree degradate; f) assicurare l’integrazione del parco agricolo con le altre zone di tutela ambientale contigue.

3) Realizzazione delle Città del Sole

Esistono aree dove la contaminazione ambientale, è legata, in maniera diretta, all’alimentazione: una elevata percentuale della dose di inquinanti (Diossine, Furani, PCB, Metalli pesanti, sostanze radiottivi) passa direttamente dal terreno ai prodotti alimentari e da questi agli esseri viventi. Ettari ed ettari di terreno dove le opere di bonifica risulterebbero troppo onerose per un recupero ad uso agricolo, mentre l’idea sarebbe quella di realizzare un impianto fotovoltaico, dove i panelli solari potrebbero essere inseriti, quasi come una opera d’arte, nel paesaggio di quel territorio (la città del sole). La gestione della città potrebbe essere quella di una società mista dove il pubblico è rappresentato da Comune/Provincia ed il privato da un consorzio/società degli stessi agricoltori proprietari dei terreni, che quindi continuerebbero a realizzare reddito senza per questo abbandonare i propri luoghi. Accanto all’impianto vero e proprio si potrebbero realizzare varie strutture dove organizzare attività con le scuole e corsi con i cittadini sul compostaggio dei rifiuti, la sensibilizzazione sulla raccolta differenziata e la conoscenze di energie rinnovabili, corsi su orticoltura e zootecnia, sul mantenimento di un ambiente pulito anche in collaborazione con le organizzazioni agricole, associazioni ambientaliste, etc.

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