lunedì 29 giugno 2009

Il Medico Veterinario e la tutela dell'Ambiente


Tutelare l’ambiente in modo completo e intelligente richiede la messa in campo di competenze tecnico-scientifiche elevate ed altamente specializzate, che spaziano in settori diversi, spesso apparentemente lontani tra loro come la medicina, la chimica, l’ingegneria, la fisica, la matematica, l’economia e la medicina veterinaria.
Tra tutte le professionalità necessarie, sicuramente quella del medico veterinario è la più indicata a valutare l’influenza che eventuali inquinanti ambientali possono avere sullo stato di salute degli animali di interesse zootecnico e veterinario e di determinare quali rischi per la salute pubblica possano derivare dal consumo di prodotti di origine animale.
Biomonitorare le popolazioni animali, come già precedentemente spiegato in una nota inserita in questo blog, significa controllare in modo sistematico e continuo gli effetti dell’inquinamento ambientale mediante la valutazione di modificazioni morfologiche, fisiologiche e soprattutto genetiche di un campione rappresentativo di animali di interesse zootecnico (animali in produzione) e veterinario (animali da compagnia).
E’ importante chiarire che il biomonitoraggio non misura l’inquinamento dell’ambiente, ma stima l’alterazione rispetto alla norma di alcuni parametri di stabilità genica degli animali che vengono considerati come biomonitors.
Questo tipo di approccio è sicuramente più vicino alla formazione clinico-diagnostica del medico veterinario e più fruibile da parte dello stesso.
Per il prossimo futuro ci auguriamo un maggior coinvolgimento della categoria professionale medico-veterinaria nel settore della salvaguardia ambientale. È importante che le potenzialità professionali del medico veterinario vengano meglio caratterizzate e indirizzate sia nel corso degli studi universitari che nel corso della formazione post lauream, al fine di non correre il rischio di vedere anche questo settore appannaggio esclusivo di categorie più agguerrite e sicuramente più capaci di anticipare le tendenze del mercato del lavoro e di esprimere maggiore dinamicità e plasticità alle variazioni dello stesso. (Disegno: Sergio Simonetti)

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